Malattia di Erdheim-Chester

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Che cosa è

La malattia di Erdheim-Chester è una neoplasia rara degli istiociti, cellule del sistema immunitario presenti in molti tessuti dell’organismo. È caratterizzata dall’accumulo di istiociti atipici, schiumosi, che provocano un danno a livello dei vari organi e/o tessuti interessati. E’ molto frequente la presenza di una mutazione dell’oncogene BRAF o di altri geni che codificano alcune proteine, chiamate chinasi.

La sua incidenza è sconosciuta, colpisce prevalentemente gli adulti, soprattutto tra 40 e 70 anni, mentre sono eccezionali i casi in età pediatrica.

Sintomi

Le manifestazioni cliniche sono estremamente eterogenee in quanto la malattia può colpire molti organi e tessuti.

  • Il coinvolgimento osseo (80% dei pazienti), con lesioni addensanti soprattutto a livello di femore e tibia, può causare dolore persistente.
  • L’apparato cardiovascolare (restringimento dell’aorta, infiltrazione del tessuto circostante e della parete cardiaca, coinvolgimento del pericardio e più raramente delle coronarie) è presente nel 50-70% dei casi, con sintomatologia variabile.
  • La compromissione polmone, presente nel 50% dei casi, può provocare dispnea e tosse.
  • Il coinvolgimento neurologico può essere dovuto a infiltrazione da malattia oppure a lesioni neurodegenerative, che possono colpire il cervelletto, con una sintomatologia che dipende dalle sedi coinvolte. Ci può essere un interessamento della ghiandola ipofisi con poliuria (emissione di elevate quantità di urine) e polidipsia (sensazione di sete intensa) e/o di altre ghiandole endocrine.
  • La localizzazione renale è tipica perché coinvolge i tessuti circostanti, con dilatazione dell’uretere (idroureteronefrosi) fino all’insufficienza renale.
  • La caratteristica dell’interessamento della cute è la presenza di xantelasmi (accumulo di istiociti a livello palpebrale) e xantomi (accumulo di istiociti in altre sedi cutanee).

Possono inoltre essere presenti sintomi, come febbre, astenia e dimagrimento.

Diagnosi

La diagnosi di certezza si basa sull’esame istologico, tramite biopsia, del tessuto interessato che permette l’identificazione di istiociti schiumosi o ricchi di lipidi, positivi per le proteine di superficie della cellula CD68 e CD163, come quelli dell’istiocitosi a cellule di Langerhans, ma negativi per CD1a e langerina (CD207).

Importante è la ricerca della mutazione del gene BRAF -V600E o di altri geni che codificano per le proteine della via delle MAPK (mitogen-activated protein kinases), via di segnale coinvolta nella patogenesi della malattia.

Per valutare il grado dell’interessamento multiorgano sono necessarie le seguenti indagini: indagini ematochimiche ed endocrinologiche, radiografia e/o scintigrafia ossea, valutazione cardiologica con eventuale risonanza magnetica cardiaca, visita pneumologica con prove di funzionalità respiratoria, risonanza magnetica dell’encefalo, visita neurologica ed endocrinologica. La PET/TC totale corporea è l’esame d’elezione sia alla diagnosi che durante il trattamento, per valutare la risposta.

Terapia

Nella malattia di Erdheim-Chester il cortisone è indicato per migliorare i sintomi acuti. Attualmente sono disponibili diversi farmaci. Nei pazienti che presentano la mutazione del gene BRAF-V600E (circa il 60%) è indicato il trattamento con vemurafenib, che inibisce il gene anomalo. Nei pazienti BRAF-negativi, può essere utilizzato l’interferone alfa (IFN-α). Nei pazienti che non rispondono al vemurafenib o sono resistenti/intolleranti a terapia con interferone sono disponibili farmaci inibitori delle MAPK chinasi (cobimetinib e trametinib), la cladribina, o farmaci immunosoppressori, quali il sirolimus.

Prognosi

Le sedi colpite e l’estensione della malattia condizionano il decorso clinico; il coinvolgimento cardiovascolare, polmonare e neurologico sono associati a una cattiva prognosi.

Codice esenzione

RCG150

A chi rivolgersi

Centro di riferimento regionale per le Istiocitosi (bambini e adulti) – Ematologia, Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione, Università Sapienza, AOU Policlinico Umberto I, Via Benevento 6, Accettazione-ambulatorio pediatrico 1° piano.

Medico di riferimento: dott.ssa Giovanna Palumbo

Per prenotare una prima visita: rare.ematologiapediatrica@policlinicoumberto1.it

Per saperne di più

ECD Global Alliance (https://erdheim-chester.org/)