Le istiocitosi a cellule non-Langerhans (o neoplasie istiocitiche) sono un gruppo eterogeneo di malattie rare acquisite (non ereditarie) che rientrano nei disordini degli istiociti, cellule del sistema immunitario presenti in molti tessuti dell’organismo. Sono patologie caratterizzate dall’accumulo di istiociti atipici, con caratteristiche diverse dalle cellule di Langerhans, in vari organi e/o tessuti. Questo gruppo comprende: lo xantogranuloma giovanile, la malattia di Erdheim-Chester (si rimanda alla sezione specifica), la malattia di Rosai-Dorfman (si rimanda alla sezione specifica), l’istiocitosi ALK-positiva e il sarcoma istiocitico.
Lo xantogranuloma giovanile cutaneo si presenta con una o più papule, meno frequentemente noduli, di colorito rossastro o giallastro, di diametro variabile da meno di un millimetro fio a 2 cm. Le lesioni a carico della mucosa orale possono apparire verrucose, peduncolate o simili a fibromi. Un’emorragia nella camera anteriore dell’occhio (ifema) o un glaucoma possono essere i segni di una compromissione oculare.
Nell’istiocitosi ALK-positiva i sintomi dipendono dall’organo colpito. Anemia e piastrinopenia compaiono in caso di coinvolgimento del midollo osseo, che in genere è accompagnato da aumento di volume del fegato (epatomegalia) con o senza alterazione della funzionalità e della milza (splenomegalia). In caso di coinvolgimento del sistema nervoso i sintomi possono essere cefalea, vomito, atassia, crisi convulsive, ipotonia, torcicollo, diplopia, nevralgia del trigemino, paresi.
Nel sarcoma istiocitico frequentemente sono presenti sia sintomi sistemici, quali stanchezza, inappetenza, dimagrimento, sudorazione notturna e febbre, sia sintomi relativi all’organo colpito, quali aumento di volume dei linfonodi (linfoadenopatia), dolori ossei, epatosplenomegalia, anemia, riduzione dei globuli bianchi (leucopenia) e piastrinopenia, dolori addominali, alvo irregolare e occlusione intestinale.
La diagnosi di certezza si basa sull’esame istologico, tramite biopsia, del tessuto interessato che permette l’identificazione di istiociti atipici con caratteristiche diverse dalle cellule di Langerhans. Si raccomanda la ricerca dell’alterazione del gene ALK nei disordini istiocitari che non corrispondono a entità definite. In considerazione dell’estrema rarità del sarcoma istiocitico è importante che l’esame istologico della biopsia venga condotto presso un’anatomia patologica con esperienza specifica.
Posta la diagnosi, le ulteriori indagini da eseguire dipendono dal tipo di malattia.
Per quanto riguarda lo xantogranuloma giovanile è consigliabile eseguire una visita oculistica e un’ecografia dell’addome completo.
Nel caso dell’istiocitosi ALK-positiva è utile effettuare valutazioni specialistiche, indagini ematochimiche e strumentali (ecografia, TC, RM, PET-TC) per determinare l’estensione della malattia e la funzionalità degli organi.
Essendo una malattia estremamente aggressiva, il paziente con diagnosi di sarcoma istiocitico deve essere seguito in un centro specializzato in questo tipo di patologie, in grado di offrire un approccio multidisciplinare, non solo diagnostico ma anche terapeutico.
Lo xantogranuloma giovanile solitamente regredisce da solo, pertanto il trattamento non è spesso necessario e la rimozione non è di solito raccomandata.
Il trattamento dell’istiocitosi ALK-positiva è variabile e dipende dalla sede e dall’estensione della malattia. Resezione, chirurgica, terapia locale, radioterapia, chemioterapia sono stati finora utilizzati da soli o in associazione. L’uso di farmaci inibitori di ALK ha dimostrato come questo tipo di istiocitosi si contraddistingua per una notevole risposta a questo tipo di trattamento mirato.
Il trattamento del sarcoma istiocitico prevede la resezione chirurgica e/o la chemioterapia e/o la radioterapia.
Lo xantogranuloma giovanile solitamente migliora e regredisce da solo nell’arco di 3-6 anni. Alla sua scomparsa a livello cutaneo può rimanere una cicatrice o un’alterazione della pigmentazione.
Nell’istiocitosi ALK-positiva, gli inibitori di ALK determinano risposte buone e durature nel tempo, anche nei pazienti trattati in recidiva.
Il sarcoma istiocitico è una patologia molto aggressiva e la risposta alla terapia è scarsa, con una sopravvivenza mediana di alcuni mesi nei pazienti con malattia disseminata. Tuttavia, con una gestione clinica e terapeutica adeguata, i pazienti con forme localizzate hanno una buona prognosi con una lunga sopravvivenza.
Centro di riferimento regionale per le Istiocitosi (bambini e adulti) – Ematologia, Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione, Università Sapienza, AOU Policlinico Umberto I, Via Benevento 6, Accettazione-ambulatorio pediatrico 1° piano.
Medico di riferimento: (Bambini) dott.ssa Giovanna Palumbo, Via Benevento 6, Accettazione-ambulatorio pediatrico 1° piano.
Per prenotare una prima visita: rare.ematologiapediatrica@policlinicoumberto1.it
Associazione Italiana Ricerca Istiocitosi Onlus (AIRI) (https://www.istiocitosi.org/)
Fondazione Paola Gonzato Rete Sarcoma ETS (https://www.retesarcoma.it/sarcoma-istiocitico)